Oggi la Sardegna si mobilita per chiedere la pace.
Il Consiglio comunale di Terralba aderisce alla XXXVII Marcia della Pace. Il sindaco Sandro Pili, la giunta e tutto il consiglio comunale, sostengono la manifestazione di respiro regionale promossa dal Comitato promotore, composto dalla Delegazione regionale Caritas Sardegna, dalla Caritas diocesana di Ales-Terralba, dal CSV Sardegna Solidale, dall’ Unità Pastorale di Terralba e dal Comune di Terralba.
Oggi, in aula consiliare, alle 12, interveranno per un saluto il delegato regionale di Caritas Sardegna don Marco Statzu, Samah Salaime, Direttrice Ufficio Comunicazione e Sviluppo del Villaggio di Neve Shalom Wahat al Salam (Israele) e Giulia Ceccutti, dell’Associazione Italiana Amici di Neve Shalom Wahat al Salam.
Nel pomeriggio si svolgerà la XXXVII Marcia della Pace che vedrà anche la presenza del Comitato promotore, delle istituzioni locali, delle associazioni, di delegazioni delle Caritas diocesane e della Caritas Sardegna, del mondo della scuola e del volontariato.
Il raduno è previsto in Piazza San Ciriaco a Terralba per le 17; a seguire, alle 17.30 si svolgerà la Fiaccolata verso la chiesa di San Pietro lungo la Via Roma; successivamente si terrà la Veglia di preghiera per la pace (nella stessa chiesa di San Pietro) presieduta da mons. Roberto Carboni, arcivescovo di Oristano e vescovo di Ales-Terralba.
Ci sarà poi la testimonianza di Samah Salaime, Direttrice Ufficio Comunicazione e Sviluppo del Villaggio di Neve Shalom Wahat al Salam (Israele) e di Giulia Ceccutti, dell’Associazione Italiana Amici di Neve Shalom Wahat al Salam.
Alcune informazioni: Neve Shalom Wahat al-Salam (NSWAS) è un villaggio cooperativo, nel quale vivono insieme ebrei e palestinesi, tutti di cittadinanza israeliana. Equidistante da Gerusalemme e da Tel Aviv Neve Shalom Wahat al-Salam fu fondato nel 1972 grazie alla tenacia e al sogno di Padre Bruno Hussar, su un terreno di 100 acri preso in affitto dal vicino monastero di Latrun. Nel 1977 vi si insediò la prima famiglia. Nel 1999 le famiglie residenti erano 30; oggi sono un centinaio e altre nuove famiglie vi stanno costruendo le loro case. I membri di Neve Shalom/Wahat al-Salam dimostrano in modo tangibile che ebrei e palestinesi possono senz’altro coesistere quando diano vita, assieme, a una comunità basata sull’accettazione, il rispetto reciproco e la cooperazione. Gestito in modo democratico, il villaggio è di proprietà dei suoi stessi abitanti e non è affiliato ad alcun partito o movimento politico. Neve Shalom/Wahat al-Salam traduce in pratica i propri orientamenti ideali attraverso le realizzazioni dei vari settori in cui si articolano la sua struttura e le sue funzioni. (Fonte: https://www.oasidipace.org)